“Forse il testo più acclamato, salutato da un applauso convinto, è stato quello di Turi Totore, anzi, mettiamola subito al plurale, in quanto egli si esprime attraverso una “galassia”, tanti casi di turbe psichiche, di sessualità perversa, pronta a manifestarsi in mille modi, strampalati, eccessivi, esilaranti, come per esempio la dendrofilia, che sta nell’inserire il proprio organo negli alvei delle piante, o o nell’accostarlo a ruvide scorze d’albero. Si raggiunge così l’intensità beffarda e dissacrante di un Manganelli, autore che non ha mai preteso elevarsi alla continuità del famigerato romanzo, meglio brillare in queste avventure di una sessualità libera, irridente, funambolica”.